A CHAT WITH LISA CORTI
Ci racconti brevemente le tue origini e i tuoi studi?
Sono nata ad Asmara e vissuta fino a 19 anni in Etiopia, conservo nella memoria la bellezza della gente africana, l'antica tradizione decorativa e i coloratissimi costumi delle donne. Poi ho scoperto l’India, con il primo viaggio fatto nel 1976 insieme a mia figlia Ida, e li ho trovato una realtà incredibilmente diversa e ricca, scoprendo un’affinità con il mondo orientale, soprattutto nel campo dei tessuti, degli ornamenti e dei colori.
Dall’idea al progetto: raccontaci come nasce il tuo progetto, da cosa e come dialoga con le caratteristiche del luogo?
L’India per me è un pozzo senza fondo di meraviglia, pittura, scultura e architettura, oltre a tutto l’incredibile mondo dell’artigianato che ogni volta mi stupisce e mi arricchisce. Fin dai i miei primi viaggi in India, sono rimasta affascinata dalla tessitura e la stampa dei tessuti, ho incontrato questi artigiani che lavorano seguendo antiche tecniche artigianali con abilità e precisione e ho voluto provare ad usare queste tecniche con i miei disegni che sono agli antipodi di quelli che usano nella loro tradizione. Il risultato è stato esaltante e nuovo e l’effetto era come quello degli acquerelli o dei dipinti a tempera, rendevano i tessuti vivi e ogni pezzo unico. Da qui ho deciso di produrre i miei tessuti in India.
Amo la gente e l’essenza della loro religione e della spiritualità che si può respirare ovunque. Da questi ricordi ed esperienze, che alimento tutt’ora, ho attinto a piene mani e sono il fondamento delle scelte stilistiche e creative che ho fatto e che mi hanno portato fin qui.
Dove vivi? Com’è la tua casa?
La mia casa si trova in un punto storico e magico di Milano, si tratta della piccola Chiesa di S. Carlo (in largo fra Paolo Bellintani), struttura antichissima costruita nel1460 ai tempi della peste, al centro del lazzaretto, come rifugio e conforto ai malati. Da tutte le mie finestre vedo la piazza e la chiesa che e un gioiello, sembra di essere in un altro mondo.
Ci vivo con la mia gatta Pipi che crede di essere un norvegese delle foreste, ma è stata da me trovata in una cantina
Quali sono i pezzi di design della tua casa a cui non potresti rinunciare?
Le cose a cui sono più affezionata sono tante perché la casa è il mio riferimento, la mia pace, il mio rifugio!
Cose speciali per me sono il grande cavallo scultura di Angelo Barcella e certi bei mobili del settecento, come i due cassettoni e la collezione di ceramiche molto importanti, di cui mio marito Neno Corti era un esperto e molto apprezzato collezionista.
Come definisci il tuo stile?
Non ho mai seguito le mode, ma un mio senso del colore, della luce e delle forme, in una costante ricerca di equilibri tra antiche culture e contemporaneità occidentale. Per me stile e bellezza, non sono solamente obiettivi estetici, ma elementi che entrano pienamente nella mia vita di tutti i giorni, come in tutte le mie collezioni, in un incessante gioco di geometrie, elementi della natura, colori intensi, trasparenze e leggerezza ed è così che tutti questi colori e disegni differenti si sposano insieme per creare un effetto particolare e suggestivo e ovviamente la manifattura tessile per me è la massima espressione di questo modo di sentire.