Casa dei Grifi

Cultura 

Via Valpetrosa, 5, 20123 Milano

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Il palazzo era la dimora della casata dei Grifi, detti anche Griffi o Grifo. Il casato, di origini mercantili, ebbe fra i suoi esponenti influenti intellettuali della corte sforzesca. 

La costruzione del palazzo fu iniziata alla fine del Quattrocento e terminata nel secolo successivo, in forme post-bramantesche. Fra le numerose vicende dell'edificio, nell'Ottocento fu sede dell'Albergo Gran Parigi, capolinea della diligenza per Pavia. Nonostante ciò, ha conservato al suo interno una delle corti di stile rinascimentale meglio preservate a Milano.

Il cortile rettangolare, che ai piani superiori è stato trasformato con i caratteristici ballatoi a ringhiera milanesi, presenta ancora il portico bramantesco al pian terreno. Il portico, su tre lati, è costituito da arcate a tutto sesto in cotto, rette da colonne in granito con capitelli compositi. Le volte a vela sono coperte da una decorazione a monocromo su fondo blu, con  grottesche a graffio. Lo stemma del casato con il grifo (grifone) rampante è ripetuto sui capitelli di pietra calcarea entro scudi testa di cavallo. La decorazione è completata da tondi in pietra inclusi fra gli archi, raffiguranti profili di imperatori e personaggi dell'antichità, e dalle insolite teste a tutto tondo inserite agli angoli. La decorazione è attribuita a Benedetto Briosco, come anche il sepolcro di Ambrogio Grifi custodito in San Pietro in Gessate.

Il cortile è oggi proprietà privata e purtroppo è solitamente chiuso, ma si può sbirciare al suo interno se si ha la fortuna di trovare il portone aperto.

 

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