Studio Materiazione

Volevo realizzare una lampada semplice, leggera, flessibile, adattabile, facilmente trasportabile, e di immediata lettura. Immaginavo una lampada empatica, morbida, una lampada che doveva semplicemente illuminare lo spazio senza invaderlo, una presenza sobria e in un certo senso intangibile.

Pertanto ho iniziato a togliere, ho sottratto tutto ciò che mi sembrava superfluo per cercare di catturare l’essenza della luce. L’altezza è determinabile strappando manualmente il paralume cartaceo, azione che rende il manufatto intrinsecamente unico e irripetibile. Il diametro, anch’esso determinabile arrotolando il paralume in relazione alle esigenze. Per l’installazione ho pensato di disporne quindici allineate, con l’intenzione di evocare un organo di luce.